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Daily Frames esplora il legame tra il nostro essere e gli spazi che viviamo e attraversiamo quotidianamente. Luoghi visitati una sola volta o abitati per molto tempo che si incontrano, si mescolano, dando vita a nuovi spazi, non piu’ reali ma immaginari.
La tecnica della proiezione diventa stratificazione di forme e colori, densita’ di luce e ombra, vera e propria pittura fotografica sulle superfici e sugli oggetti. Fotografie scattate altrove invadono le stanze di casa e stravolgono l’essenza degli oggetti, facendogli perdere la loro consistenza materiale e creando visioni colorate, invenzioni della memoria. Lo spazio esterno invade lo spazio interno, la lontananza invade la vicinanza. Le sfocature, le tracce del passato alterano la linearita’ del tempo presente. Cio’ che e’ stato fotografato altrove e in un’altro momento viene proiettato e rifotografandolo diventa altro. Come noi siamo altri da cio’ che eravamo allora.
Le fotografie sono state scattate con una Yashica Mat su pellicola formato 120 Kodak Portra 400 asa.
Anche tu sei collina e sentiero di sassi e gioco nei canneti, e conosci la vigna che di notte tace. Tu non dici parole. C’è una terra che tace e non è terra tua. C’è un silenzio che dura sulle piante e sui colli. Ci son acque e campagne. Sei un chiuso silenzio che non cede, sei labbra e occhi bui. Sei la vigna. È una terra che attende e non dice parola. Sono passati giorni sotto cieli ardenti. Tu hai giocato alle nubi. È una terra cattiva ‒ la tua fronte lo sa. Anche questo è la vigna. Ritroverai le nubi e il canneto, e le voci come un’ombra di luna. Ritroverai parole oltre la vita breve e notturna dei giochi, oltre l’infanzia accesa. Sarà dolce tacere. Sei la terra e la vigna. Un acceso silenzio brucerà la campagna come i falò la sera.
Cesare Pavere, La terra e la morte, 1945