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La personale di Nino Migliori al Forma di Milano non è una mostra da vedere, ma è un’eperienza da vivere.
La sensazione è quella di avere il privilegio di poter curiosare nel laboratorio di un mago o scienziato, scoprendo i segreti dei suoi esperimenti.
Durante la mostra sembra quasi di sentire l’odore degli acidi e della carta nella camera oscura, dove Migliori deve aver passato gran parte della sua vita.
La natura chimica, fisica, artigianale dell’arte fotografica è al centro di tutta la sua ricerca anche quando usa il digitale, negli anni più recenti.
Ognuna delle sua fotografie è un’opera d’arte che prende forma attraverso un lavoro estremamente manuale, dove il fotografo agisce sui materiali, sperimentando ogni tipo di deviazione dal normale processo fotografico. Ossidazioni con gli acidi, bruciature con fiammiferi, graffiature e cancellazioni, scrittura con l’acqua, il vetro e la plastica…
Ogni immagine è stratificazione e racconta l’inesorabile passare del tempo, le mutazioni della materia, il suo continuo trasformarsi in memoria di qualcosa che non c’è più o é diversa.
In un presente in cui le immagini sono così immediate e illusorie, respirare un pò di materia aiuta a sognare.
Mio nonno Muzio è nato nel 1921 ed è ancora il più giovane uomo che conosco!
Lo ringrazio per avermi regalato la mia prima macchina fotografica, una Pentax.
E’ un ingegnere, ma nella sua vita ha scattato migliaia di stupende foto, condividendo con me l’importanza della memoria e la bellezza della fotografia.
My grandfather Muzio was born in 1921 and he is still the youngest man i know!
I thank him to gave me my first photo camera, a Pentax.
He is an engineer, but he took thousand of amazing pictures during his life, sharing with me the importance of memory and the beauty of photography.